I fratelli non si diedero per vinti e la voglia di frequentare l'accademia era così forte da stringere tra loro un patto. Uno dei due sarebbe andato in miniera per pagare gli studi dell'altro e terminato il periodo di studi, le parti si sarebbero invertite. Ma chi dei due?
Una fredda e umida domenica mattina, decisero di tirare una monetina...
La sorte condannò Albert all'inferno della miniera in favore del fratello più grande che poté andare a Norimberga e realizzare il suo sogno. Albrecht Dürer si rivelò un talento straordinario, i suoi lavori erano migliori di quelli dei suoi insegnanti; tant'è che dopo il diploma le sue opere erano già molto quotate e gli consentirono di guadagnare somme considerevoli.
Il giorno del suo ritorno a casa, fu preparato un sontuoso banchetto in suo onore ricco di cibi e con musici e cantastorie. La serata trascorse allegra e serena finché Albrecht Dürer non si alzò per brindare in onore del fratello Albert e ringraziarlo di tutto ciò che aveva fatto per lui ed esclamò: ”E ora, Albert, mio amato fratello, è il tuo turno. Adesso puoi andare a Norimberga per realizzare il tuo sogno, io mi prenderò cura di te.” Albert udendo queste parole scoppiò in un pianto disperato.
Ormai per il fratello era troppo tardi, gli anni trascorsi in miniera avevano irreparabilmente danneggiato le mani che non erano più in grado di maneggiare con destrezza il pennello. Anni dopo Albrecht Dürer per rendere omaggio al fratello - che a detta dello stesso Albrecht era più versato di lui - disegnò le mani artritiche del fratello congiunte a preghiera a questa opera gli diede il nome di "mani" che in seguito sarebbe diventato "mani in preghiera".
Queste mani piegate dalle fatiche della miniera evocano lo sconforto e il senso di colpa provato dall'artista ma anche l'immensa gratitudine verso il fratello Albert che sacrificò il suo talento e il suo fisico per permettergli di realizzare il suo sogno. Un segno per ricordare il sacrificio del fratello e ricordare a tutti che nessuno riesce da solo e che bisogna essere sempre grati a chi ci ha aiutato.
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Chris.
è davvero una storia commovente non sapevo che durer avesse un fratello
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