I due gobbi. Italo Calvino

Due gobbiDato che oggi è l'ottantottesimo anniversario della nascita di quello che probabilmente è lo scrittore italiano di maggior spessore della seconda metà del secolo scorso, Italo Giovanni Calvino Mameli (1923, 1985), ho pensato di ricordarlo con un racconto, una trascrizione di una storia popolare toscana molto divertente: "I due Gobbi".

Lo storia andrebbe letta con accento fiorentino.

I due gobbi

C'erano due gobbi, fratelli. Il gobbo più giovane disse: - Voglio andare a far fortuna, - e si mise in viaggio. Cammina cammina, dal tanto camminare si perdette in un bosco. "E ora cosa faccio? Se venissero gli assassini... Meglio che salga su quest'albero".


Quando fu sull'albero, sentì un rumore. "Eccoli, aiuto!" Invece, da una buca là per terra cominciò a uscire una vecchina, e poi un'altra vecchina, e un'altra ancora, tutta una fila di vecchine l'una dietro l'altra che si misero a girare intorno all'albero, cantando:

Sabato e Domenica!
Sabato e Domenica!

E così continuavano a girare in tondo e ripetevano sempre da capo:

Sabato e Domenica!

Il gobbo, di lassù in cima all'albero, fece:

E Lunedì!

Le vecchine restarono ammutolite, guardarono in su e una di loro disse: - Oh, chi è stata quell'anima buona che ci ha detto questa bella cosa! A noialtre non ci sarebbe mai venuto in mente! E si rimisero a girare intorno all'albero, tutte felici, cantando:

Sabato, Domenica e Lunedì!

Sabato, Domenica e Lunedì!

Dopo un po' che giravano, s'accorsero del gobbo che era in mezzo al rami. Lui tremava. - Per carità, vecchine, non m'ammazzate: m'è scappato detto quello, ma non volevo dir nulla di male. - Anzi, scendi, ti vogliamo ricompensare. Chiedi qualunque grazia e te la faremo.

Il gobbo scese dall'albero. - Allora, chiedi! - Io sono un pover'uomo; cosa volete che chieda? La cosa che vorrei sarebbe che mi fosse levata questa gobba, perché tutti i ragazzi mi canzonano. - E la gobba ti sarà levata.

Le vecchine presero una sega di burro, gli segarono la gobba, gli unsero la schiena con un unguento, la fecero tornare sana che non si vedeva niente, e la gobba l'appesero all'albero.

Il gobbo tornò a casa che non era più gobbo e nessuno del paese lo riconosceva più. - Ohi Ma non sei tu - gli fece suo fratello. Sì che sono io! Lo vedi come sono diventato bello? E come hai fatto? - Sta' a sentire, - e gli raccontò dell'albero, delle vecchine e del loro canto. - Ci voglio andare anch'io, - disse il fratello.

Si mise in viaggio, entrò in quel bosco, salì su quell'albero. Alla stessa ora, dal buco uscirono le vecchine cantando:

Sabato, Domenica e Lunedì!

Sabato, Domenica e Lunedì!

E il gobbo, dall'albero:

E Martedì!

Le vecchie presero a cantare:

Sabato, Domenica
E Lunedì!
E Martedì!

ma non veniva bene, non tornava più il verso. Si voltarono in su tutte invelenite: - E chi è quest'infame, chi è quest'assassino? Cantavamo così bene e ci ha sciupato tutto! Ora non ci torna più il verso! - Finalmente lo videro tra i rami. - Scendi! Scendi! -No che non scendo! - diceva il gobbo pieno di paura. - Voi m'ammazzate! -Scendi! Non t'ammazziamo.

Il gobbo scese, le vecchine staccarono dall'albero la gobba di suo fratello e gliel'appiccicarono davanti. - Ecco il castigo che ti meriti! Così il povero gobbo tornò a casa con due gobbe invece di una.

Morale della storia?
Non fare mai le cose che fanno gli altri se non si sa quello che si sta facendo! Altrimenti si rischia di ritrovarsi con due gobbe anziché una; una davanti e una dietro.




1 commento:

  1. A me invece viene in mente un'altra morale che considero anche un'emblema dell'Italia: "Non tutti hanno diritto allo stesso trattamento" ... e un'altra morale ancora, che ricondurrei all'attuale sistema tasse: "Alcuni debbono portare addosso il fardello di qualcun altro" ;-D

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