Un recente studio della Stanford University ha valutato degli studenti universitari, dividendoli in due gruppi: quelli che hanno maggiore tendenza a fare cose contemporaneamente e quelli che hanno tendenza a eseguire un compito per volta.
Ogni partecipante di ciascuno gruppo è stato sottoposto a dei test psicoattitudinali, per verificare come i due gruppi gestiscono le informazioni e come cambia il livello di attenzione quando sottoposti a fonti di distrazione.
Dallo studio è emerso che le persone con maggiore tendenza a fare più cose contemporaneamente in presenza di fonti di disturbo si distraggono più facilmente. Le persone con la tendenza a fare meno cose contemporaneamente invece, mentre eseguono un singolo compito riescono concentrarsi con facilità.
Anche se lo studio non mirava ad esaminare la capacità di memorizzare le informazioni tra due gruppi, è emersa una certa differenza nella capacità di memorizzare, dato che la formazione della memoria avviene grazie all'attenzione e concentrazione.
Senza contare il problema potenziale secondo il quale questo tipo di attività frequente potrebbe "istruire" il cervello a distrarsi sempre più. Ma forse con un adeguato allenamento si potrebbe migliorare la concentrazione - i giocolieri fanno più cose e le fanno bene.
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